West Jakarta, my last weeks in Indonesia

 I’ve spent my last 2 weeks in Indonesia between central and West Java: Yogyakarta, Semarang, Bandung and Jakarta. 

 Yogyakarta è una cittá a Java centrale, è famosa per gli straordinari templi nelle zone intorno alla cittá storica. I tempi più famosi sono Borobodur e Parabenan e se si passa di lá è inevitabile visitarne almeno uno. Dico uno e non entrambi perché il biglietto di ingresso ha un prezzo spropositato rispetto ad altri luoghi storici: Borobudur costa quasi 30€ e Parabenan poco meno! Prima di visitare i tempi bisogna inoltre considerare il sole cocente dell’Indonesia e io consiglio di andare mattina presto, non come noi che siamo andati a mezzogiorno da bravi scemi!  Oltre al tempio di Borobudur c’è sicuramente da trascorrere qualche giorno nella cittá storica: il centro offre la possibilitá di fare shopping, visitare palazzi antichi come il ‘Water Palace’, camminare per la via principale lasciandosi abbindolare dalle persone locali che tentano di venderti qualsiasi cosa o cercano di portarti nella galleria d’arte adiacente a Malioboro street per venderti i dipinti d’arte Batik, famosa nell’isola di Java e in particolare a Yogyakarta. 


Io ho trascorso 5 notti a Yogyakarta perciò ho avuto anche il tempo di andare alla spiaggia di Parangritis e qualche collina vicina. Diciamo che io personalmente avevo bisogno di un pò di stabilitá e quiete e questa cittá era il luogo ideale per trascorrere qualche giorno nel cosiddetto ‘dolce far niente’ e allo stesso tempo ricaricarmi per nuove avventure! 

Dopo 6 giorni, una separazione difficile e qualche lezione di yoga, mi sono diretta a Semarang, cittá molto poco toccata dal turismo internazionale.  In ostello ero completamente da sola nella camerata ed era un posto piuttosto inquietante, per fortuna fovevo starci solo due notti! La sera che sono arrivata pioveva e non avevo per niente voglia di socializzare/ andare fuori perciò ho mangiato nel mio bel letto e ne ho approfittato per trascorrere del tempo con me stessa senza nessuno intorno. Il giorno dopo, dopo il mio amato avocado-coffee, mi sono diretta in cittá per visitare le poche cose che erano consigliate a Semarang. Di turisti internazionali non ce n’era nemmeno l’ombra però in compenso c’era qualche turista indonesiano ed è proprio al museo dell’antica stazione ferroviaria che ho trovato due splendide e adorabili ragazze che erano in vacanza per qualche giorno. Ci siamo divertite tantissimo insieme e loro sono state l’ennesima prova di quanto siano fantastiche le persone indonesiane. Sono super gentili, dolci e simpatici; non sempre è facile trovare persone con cui si sente una vera e propria connessione, ma con loro è bastata una frase ed eravamo giá amiche! Nonostante la cittá poco particolare, è stato uno dei giorni migliori in Indonesia!  Oltre a loro ho conosciuto un ragazzo del posto e anche lui è stato dolcissimo: la sera mi ha portato dei dolci tipici e la mattina ha voluto a tutti i costi accompagnarmi in stazione, nonostante gli avessi detto più e più volte che potevo benissimo andare a piedi, ma lui non ha voluto saperne e siè svegliato alle 5.30 di mattina solo per darmi un passaggio e trascorrere ancora un pò di tempo insieme prima che mi spostassi verso Bandung.

A Bandung mi aspettava l’inizio di un’avventura: couchsurfing. Mi ha ospitato una ragazza che aveva una stanza disponibile nella periferia di Bandung. Come prima esperienza è stata un pò cosi cosi, non tanto per la stanza, anzi, è stata la prima volta in assoluto che avevo una stanza interamente per me! Diciamo che non è andata esattamente come me l’aspettavo siccome la ragazza doveva lavorare e io ho evitato di disturbarla; alla fine mi ha “rimproverato” perchè l’ultima sera non mi sono presentata dove lavorava per salutare… in realtá ci tenevo a salutarla ecc. ma lei non si è mai interessata a trascorrere del tempo insieme e visto che era sempre occupata con il lavoro io non ho voluto essere d’intralcio… Io ammetto che avrei potuto fare qualche sforzo in più però lei non ha proprio fatto alcun passo avanti. Diciamo che quei 4 giorni sono stati belli perchè ho trascorso del tempo con altri ragazzi di couchsurfing super gentili e simpatici, però il mio umore e la mia voglia di uscire e socializzare erano molto bassi, perciò non sono stata la versione migliore di me stessa. Complessivamente Bandung non l’ho vissuta a pieno, ero concentrata su me stessa e avevo bisogno di ricaricarmi passando del tempo da sola con il mio groviglio di pensieri ed emozioni di tutti i tipi! 


    


A Jakarta mi aspettavano altri 4 giorni di couchsurfing e giá ero preoccupata visto che la prima esperienza mi aveva lasciato l’amaro in bocca. 


Le aspettative erano molto basse, giá non vedevo l’ora di andare in Malesia per trovare la mia mamma, invece sono stati 4 giorni magnifici, in cui sia la cittá in sè che le persone incontate mi hanno sorpreso e sono riuscite a tirare fuori la Anna sorridente, felice e spiritosa che posso essere nei momenti migliori. Insomma la versione migliore di me è tornata, come si suol dire, il sole splende sempre dopo la tempesta ed è stato così. Dopo il turbinio di emozioni dei giorni passati, sono riuscita a uscire dalla malinconia e trascorrere gli ultimi giorni in Indonesia nel migliore dei modi! Per riassumere i 4 giorni a Jakarta basta due parole: AMICIZIA e CONNESSIONE. Nonostante le stanze minuscole da condividere con esseri umani e animali, devo dire che mi sono sentita di nuovo me stessa e ho ricominciato ad apprezzare di nuovo questo viaggio e quello che sto facendo. I legami creati, almeno per me, sono veramente forti, tanto che lasciare Jakarta e l’Indonesia in generale è stato difficilissimo e qualche lacrima è scesa nell’aereo diretto a Penang. 


    Il problema quando trovi persone speciali è riuscire a dirsi addio sperando di reincontrarsi in qualche parte del mondo in futuro… è difficile dire se si riuscirá a ritrovarsi ma di certo tutte le persone che ho incontrato hanno lasciato e lasceranno un segno indelebile, anche se il destino non ci fará incontrare di nuovo ❤️

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